Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/217

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TERZO 3’79 presso tutti, che l’anno 1513 fu scelto a pubblico professor d’eloquenza. Circa quel tempo stesso prese in sua moglie Violante Guastavillani, da cui ebbe più figli, tra’ quali il più famoso fu Pompilio da noi nominato ad altra occasione. Grande era il concorso, e grande l’applauso con cui venivano udite le lezioni di Romolo; e tale si facea la folla alla sua scuola, che nacquer talvolta risse tra gli scolari. Nel 1520 il Senato veneto considerando l’Amaseo come suo suddito, il richiamò a Padova; e benchè sei senatori bolognesi usassero di ogni arte per ritenerlo, ei nondimeno andossene, e per quattro anni insegnò in quella università con applauso uguale a quello che avuto avea in Bologna. Nel 1524 Clemente VII il volle di nuovo in Bologna; e il Senato veneto, benchè a grande stento, pur gli permise il partire, di che abbiamo altrove veduto quanto amaramente si dolesse il Bembo (par. 1) che con suo gran dispiacere vide partir con lui tutti gli scolari stranieri che avea in Padova. Crebbe frattanto la fama dell’Amaseo per modo, ch’ei si vide premurosamente invitato dal Cardinal Ercole Gonzaga a Mantova, da Clemente VII a Roma, dal Bembo di nuovo a Padova , e perfino in Inghilterra dal Cardinal Volsey. Ma egli vedeasi così amato e stimato da’ Bolognesi, i quali anche gli accrebbero l’annuo stipendio fino alla somma di mille lire, lo onorarono di grandissimi privilegi, e gli conferiron la carica di segretario del Senato, che ricusò qualunque più ampia offerta. Quando fu eletto a pontefice Paolo III, egli accompagnò i senatori destinati TjiìAboscui, Voi XIII. i4