Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/230

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21^2 LIBRO settembre dell1 anno stesso, mentre si disponeva a partire, una caduta l’avea obbligato, e obbligavalo tuttora al letto; che nel dicembre del 1531 egli era ancora in Cosenza; e che recava a scusa del ritardo l’età, le malattie e più altri impedimenti, aggiugnendo però, che avea ricusati gl’inviti avuti dalle città di Ragusa, di Milano e della sua patria, la prima delle quali aveagli offerto lo stipendio di 200 scudi; e finalmente che nell’aprile del 1532 ei dolevasi di essere stato spogliato e lasciato quasi ignudo da un suo servidore. Questi eran probabilmente pretesti per non più tornare a Venezia. Ei si rimase di fatto in Cosenza; ed ivi morì,.secondo il marchese Spiriti, verso il 1533. Oltre le opere già mentovate, abbiam del Tilesio una tragedia latina intitolata Imber Aureus, due trattatelli in prosa, uno De coronarum generi bus, l’altro De coloribus, e qualche altro opuscolo, di cui si posson vedere i due mentovati scrittori (*). Più brevi saremo nel ragionare di Bernardino Partenio natio di Spilimbergo nel Friuli , perchè non abbiamo che aggiugnere a ciò che con somma esattezza ne ha detto il ch. sig. Giangiuseppe Liruti (Notiz. de’ Letter. del Friuli, t 2 , p. 113, ec.). Ei congettura che il vero cognome di esso fosse de’ Franceschini, e ch’ei prendesse quel di Partenio per secondare il costume de’ dotti (*) Le opere del Tilesio furono congiuntamente stampale in Napoli nel 1763, tnsiem colla Vita dell’autore, per opera dell’eruditissimo e coltissimo scrittore signor don Francesco Daniele, il quale gentilmente me uc ha trasmessa copia.