Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/231

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TERZO 2 11)3 di quel secolo. Alla sua patria ei fece provare i primi frutti de’ suoi studj e del suo zelo per essa, fondando ivi un’accademia in cui si coltivassero le lingue latina, greca ed ebraica; e gli venne fatto di stabilirla felicemente nel 1538. Ma ella durò pochi anni. È verisimile che nel 1549) ei passasse professore di belle lettere ad Ancona, e che ivi stesse fino al 1555 , nel qual anno fu condotto pel medesimo impiego a Vicenza, ove giovò non poco a render celebre e fiorita un’accademia istituita nella villa di Cricoli presso la città, e la famosa Accademia olimpica in cui leggeva. V erso il i56o fu condotto a Venezia , ove fu lettore di eloquenza greca nella pubblica libreria di S. Marco, e di belle lettere latine a’ giovani destinati alla cancelleria fino al 1589), nel qual anno diè fine a’ suoi giorni. Un1 elegante orazione in difesa della lingua latina, un trattato dell1 Imitazione poetica, tre libri di Poesie latine, scritte con molta eleganza , i Cementi sulle Ode d1 Orazio, e qualche altra cosa di minor conto, di cui ragiona distintamente il suddetto scrittore, sono le opere del Partenio fino a noi giunte , il quale per esse ci si dimostra degno di essere annoverato tra quelli che colf opere non meno che colf esempio promossero felicemente lo studio dell’amena letteratura. VI. Quando Romolo Amaseo, abbandonata Bologna, recossi a Roma, il più opportuno a succedergli fu riputato Sebastiano Corrado, che fu veramente uno de’ più eruditi scrittori di quell’età. Scarse son le notizie che dopo altri ce ne ha date il P. Nicerou (Me/n. des I/ornm.