Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/351

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terzo a3i3 riserbarci a parlare nella storia del secolo susseguente; e qui terminerem questo capo eolf accennare che anche la poesia italiana ebbe in questo secolo alcuni scrittori che ne scrisser le regole; perciocchè, oltre che molti degli scrittori dell’Arte poetica trattarono ancor delle leggi della volgar poesia, Girolamo Ruscelli scrisse e divulgò nel 1559 un Trattato del modo di comporre in versi nella lingua italiana. E questo pure fu il secolo in cui si cominciò a pubblicare i rimarj. Fulvio Pellegrino Moreto, o Morato ne diè il primo saggio col raccoglier eli’ ci fece le Cadenze di Dante e del Petrarca, stampate nel 1528. Seguì appresso Giammaria Lanfranco parmigiano che nel 1531 pubblicò in Brescia le Concordanze del Petrarca. Più ampio fu il Rimario di Benedetto Falco napoletano, stampato in Napoli nel 1535, ma l’ampiezza ne è l’unico pregio, e ad essa non ben corrisponde la critica e la scelta. Finalmente il Ruscelli al suo suddetto Trattato aggiunse anche il Rimario migliore de’ precedenti, ma non perciò esatto e compito. Ma di tutte queste opere ci dee bastare F aver fatto un semplice cenno; e parrà forse ad alcuni che anche il sol cenno si potesse da noi tralasciare, senza recare alcun danno all1 onore dell1 italiana letteratura. \