Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/396

Da Wikisource.

2358 LIBRO Parigi al tempo del famoso assedio di cui quella città fu stretta da Arrigo IV, e colla sua eloquenza giovò non poco a sostenere il partito della lega, ch’egli credeva essere il partito della giustizia. Tornato in Italia e al suo vescovado nel 1590, continuò a darvi pruove del pastoral suo zelo per quasi quattro anni, finchè a’ 31 di maggio del 1594, in età di soli quarantasei anni, finì di vivere, non senza sospetto di veleno a lui dato da chi mal volentieri vedeva togliersi da lui gli abusi e i disordini della sua chiesa. XIV. Appena si crederebbe che un uomo vissuto non più di quarantasei anni, e tanto occupato nelle fatiche dell’apostolica predicazione e in tanti e sì lunghi viaggi, abbia potuto scrivere sì gran numero d’opere, quante il Panigarola ne scrisse. Oltre alcuni volumi di prediche e più altri discorsi detti in diverse occasioni, e separatamente stampati, ne abbiamo ancora dichiarazioni e parafrasi su alcuni libri della sacra Scrittura, il Compendio degli Annali del Baronio da noi rammentato altrove, le Lezioni contro l’eresia di Calvino, ed altre a spiegazione del Catechismo de’ Parrochi, un Trattato latino sulle sacre Stazioni, tre libri della Rettorica Ecclesiastica in latino, argomento che assai più ampiamente fu da lui illustrato nell’altra sua voluminosa opera intitolata Il Predicatore, ossia Parafrasi e Commento intorno al libro dell’eloquenza di Demetrio Falereo, nella quale a lungo ragiona di tutto ciò che è necessario a formare perfettamente un sacro oratore, opera la quale, se se nc togliesscr