Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/412

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3374 LIBRO fiorentino salì a gran fama colle opere del suo scalpello, ma la offuscò non poco coll’indole sua risentita ed altera, per cui anche molti lavori gli riuscirono poco felicemente. Di tutti questi parlano a lungo il Vasari e gli altri scrittori di questo argomento, e io son pago perciò di avergli accennati. Di Jacopo Sansovino soltanto parmi che non sia lecito l’accennare semplicemente il nome, senza darne qualche più distinta contezza. Ma di lui ancora non dovremo affaticarci in ricercare la Vita, poichè, dopo il Vasari (t. 7, p. 38, ec.), essa è stata ampiamente e esattamente descritta dal ch. architetto sig. Tommaso Temanza , e stampata in Venezia nell’anno 1733 , e l1 ha poscia riunita alle Vite de’ più celebri Architetti e Scultori veneziani, da lui pubblicate nell’anno 1778, ove nomina più altri illustri artefici da me per brevità ommessi Jacopo Tatti, nato in Firenze circa il 1479 (n) j *n età di ventini anni fu dato da Antonio suo padre per iscolaro a ser Andrea Contucci da Monte a Sansavino scultore, da cui egli prese poscia questo cognome medesimo, dicendosi Jacopo Sansavino , o Sansovino. I primi lavori di Jacopo fatti in Firenze ebber gran plauso, e perciò Giuliano da San Gallo, architetto di Giulio II , seco il condusse a (") fi Sansovino nmxjue nel gennaio del 1477» come osserva il Vasari nella Vita di esso , c he dopo la pubblicazione della sua opera scrisse e pubblicò a parie, e cbe trovata a caso dui eli. sig. Don Jacopo Morelli, b stata da lui nuovamente data 111 bue in Venezia nel 1789. picchè il Sansovino 11011 solo 91, ma q3 anni visse veramente.