Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 4, Classici italiani, 1824, XIII.djvu/460

Da Wikisource.

2Ì22 LIBRO TERZO anche dovuto, come già ho accennato, scriver quasi altrettanto, quanto ho scritto de’ felici progressi delle lettere e delle scienze. Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Milano, Cremona, Modena, Ferrara. Verona e molte altre città d’Italia hanno opere nelle quali de’ pittori, degli scultori , degli architetti che in esse fiorirono , e de’ monumenti che vi lasciarono del lor valore, si ragiona a lungo. Come avrei io potuto parlar di tutti minutamente? E il solo indicare i lor nomi, a qual non brieve lavoro mi avrebbe condotto? Niun dunque si maravigli se molti di essi io ho del tutto passati sotto silenzio, se molti ne ho semplicemente accennati, e se anche de’ più famosi io mi sono spedito in brevi tratti di penna. Così conveniva all’idea di questa mia opera, che delle arti non tratta se non come per digressione; e così era necessario di fare per metter fine una volta alla storia del secolo xvi, che tanto mi ha occupato, e per non abusare della sofferenza de’ leggitori, Io però bramerei che qualche erudito scrii lor italiano , che avesse quella dottrina e que’ lumi de’ (quali io conosco di essere non ben fornito , si accingesse a darci un’esatta storia del cominciamento e del progresso delle belle arti in Italia , sicchè, come io mi sono studiato di dimostrare eli’ essa in ogni ramo di scienza e in ogni genere di letteratura è stata la maestra delle straniere nazioni , così egli mostrasse che la stessa gloria le è dovuta per riguardo alle belle arti, le quali nate e cresciute e perfezionate in Italia , si sono poscia da essa comunicate alle vicine e alle lontane provincie.