Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/120

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VII. BiMinIrrli" » miuri n«lIr «lire eilù l«sli£cie. 108 unno sarebbe ben impiegato il viaggio di Roma (Itiner. pars 2 , p. 42, ed. ven. 1610). Alcuni musei romani rammenta lo Spon, che nel 1674 venne in Italia, come quelli del Cardinal de’ Massimi, dell’ab. Brachesi, di monsig. Ginetti, e quello di gemme antiche di Pietro Bellori (Voyages, t 1, p. 34). La galleria Giustiniani è ancor più famosa per la descrizione che ne fu pubblicata nel 1631. Ma ciò basti per saggio del molto che si potrebbe dire su questo argomento, se volessimo andarci aggirando per tutta Roma, e tutti additare i palazzi in cui nello scorso secolo si ammiravano cotai preziose raccolte. VII. Quanto ci è convenuto lo stenderci nel ragionare delle biblioteche e de’ musei di Roma , altrettanto potremo in poche parole spedirci da quelle delle altre città dello Stato ecclesiastico. Bologna non avea ancora pubblica biblioteca. Il P. Mabillon loda principalmente quella di S. Salvadore (Iter italic. p. 103, 197), di cui abbiam detto nella Storia del secolo precedente , e quella di S. Domenico, che sono infatti due delle più ragguardevoli di Bologna. Di amendue parla ancora il P. Montfaucon (Diar. italic. p. 398, ec.), il (quale fa pur menzione di quella di S. Michele in Bosco, del museo raccolto, e copioso di antiche medaglie, dal P. don Francesco Mini chierico regolare minore, e del museo di storia naturale delf Aldrovandi (al quale pochi anni prima era stato unito quello del senator Ferdinando Cospi bolognese descritto da Lorenzo Legati cremonese), cui però non potè egli vedere. Ferrara