Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/124

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1 I 2 LIBRO lasciata alcuna sua opera , noi non potremmo avere occasione di nominarlo in altro luogo, benchè egli pur sia degnissimo di essere in questa Storia nominato con lode. Parlo del celebre Antonio Magliabecchi , di cui abbiamo veduto poc’anzi qual elogio facesse il dottissimo Mabillon; e una tale testimonianza da un tal uomo rendutagli può valere per mille altri encomii. Molti parlan di lui , quai più quai meno diffusamente; ma la miglior Vita che ne abbiamo , è quella pubblicata nel (Giornale de’ Letterati d’Italia (t. 33, par. 1 p. 1, ec.), tratta da quella più ampia che scritta aveane il cavaliere Antonfrancesco Marmi, la quale non ha mai veduta la luce. Ma il corso della vita del Magliabecchi si spone in assai poche parole. Marco d’Antonio Magliabecchi e Ginevra di Jacopo Baldoriotti d’onesta ma poco agiata famiglia gli furono genitori, e da essi nacque Antonio a’ 28 di ottobre del 1633. Dopo i primi elementi della lingua latina , fu posto in bottega di un gioielliere, perchè apprendesse quell’arte. Ma presto conobbesi che al giovane Magliabecchi più che le gioie piacevano i libri; perciocchè quanto più poteva impiegar di tempo nel leggere, tanto più ne era lieto e contento. Mortagli la madre più anni dopo il padre, nel i(l~3 abbandonò la bottega, e tutto si diè agli studi sotto la direzione di Michele Ermini bibliotecario del Cardinal Leopoldo de’ Medici; e colf amicizia di molti altri eruditi che erano in Firenze, andò sempre più avanzandosi in ogni genere di colta letteratura. Cosimo III gli affidò la custodia della biblioteca da lui. come