Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/136

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124 LIBRO di Francesco Calceolari ricchissimo nelle cose di storia naturale, che fu stampata in Verona fin dal 1622. Altre cose degne d’osservazione non indicano essi nelle città dello Stato veneto nel lor viaggio vedute. E benchè forse una più diligente ricerca ci potesse condurre a scoprir qualche biblioteca, o qualche museo da lor non accennato, io penso che ciò che se n’ è detto finora, possa bastare a mostrarci che queste provincie ancora, benchè non avesser sovrano che potesse profondere in tal genere di magnificenza copiosi tesori, e col suo esempio eccitare i suoi sudditi a somiglianti ricerche , ne furono però copiosamente fornite in modo da non invidiare alle corti dei più potenti monarchi (a). XIII. In Napoli ancora trovarono i dotti monaci più volte lodati di che soddisfare all’erudita loro curiosità. Il P. Mabillon ebbe ivi a sua guida e a suo indivisibil compagno l’avvocato Giuseppe Valletta, di cui loda non meno la singolar cortesia che la scelta e copiosa biblioteca che aveasi raccolta in casa, e l’impegno (n) Non doveasi tacere la copiosa e sceltissima libreria raccolta in Brescia circa la metà dello scorso secolo dal co. Francesco Leopardo Martinengo, che vi aggiunse un museo ricco di medaglie greche e romane d’ogni grandezza e d’ogni metallo, di medaglie pontificie e d" uomini illustri, di monete de’ bassi tempi, di bassi rilievi , di sigilli antichi. Di essa ha ampiamente trattato il eh. sig. don Baldassarre Zamboni nella sua operetta della Libreria Martinengo , stampata in Brescia l’anno 1778, ove anche degli studi del conte medesimo e delle opere da lui composte ragiona distesamente (P• 791 **•)•