Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/137

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primo ia5 con cui a sue spese uvea condotto a Napoli uu certo Gregorio Messerio prete di Brindisi, perchè vi insegnasse pubblicamente la lingua greca (l. cit. p. 102). Con lui egli vide la libreria di S. Giovanni di Carbonara de’ PP. Agostiniani, di cui abbiamo altrove parlato, e quella de’ Monaci Olivetani non così copiosa di codici, ma più elegante ne’ suoi ornamenti, quella de’ PP. Teatini, e i due musei di Francesco Antonio Picchiati e di Andrea Andreini fiorentino. Fuor di Napoli ei rammenta soltanto quella del monastero della Cava non molto ricca di codici , e quella assai più copiosa di Monte Casino, e quella del monastero di Subiaco, in cui vide solo alcune antiche edizioni. Di quasi tutte queste biblioteche ragiona anche il P. Montfaucon (l. cit. p. 301, ec.), il quale ci dà innoltre il catalogo de’ codici da lui osservati in quella dell’avvocato Valletta e in quella di S. Giovanni di Carbonara, e vi aggiugne quella del monastero di S. Severino del suo Ordine 5 e loda un bel museo innoltre di statue, di medaglie e d’altri monumenti antichi presso il Cardinal Cantelmi arcivescovo di quella città, il quale ancora gli diè un saggio del molto fervore con cui animava gli studi de’ cherici del suo seminario, facendo che innanzi a lui recitassero i loro componimenti non sol latini, ma anche greci ed ebraici. Fra Roma e Napoli, oltre la biblioteca di Monte Casino, ei rammenta anche il museo de’ Ginetti in Velletri, che è forse lo stesso che abbiam veduto dallo Spon additarcisi in Roma. Ma egli si duole di’ esso fosse mal custodito, sicchè se una