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non ebbe efTetto; e il museo con tanto studio da lui raccolto, fu poi dissipato miseramente e dispersoii e sol qualche picciolo avanzo ne passò alla biblioteca medesima; ove nondimeno vollero i conservatori che in una iscrizione, la qual si riporta dall’Argelati, rimanesse durevol memoria del beneficio che il Settala aveale destinato.
Frutto di queste collezioni.
XX. Così appena eravi alcuna tra le principali città d’Italia, che non avesse qualche pregevol museo, singolarmente di antiche medagliej
e vedremo di fatto che fra gli studi nei quali
l’Italia in questo secol produsse molti e dotti
scrittori, quello delle antichità fu uno de’ più
illustratiii e che questa scienza fra noi fece lieti
e felici progressi, mentre presso le altre nazioni
cominciava appena ae’essere conosciuta. Ma
non è questo il luogo d’esaminare quai copiosi
frutti si raccogliessero dalla munificenza con
cui tanti presero in ogni parte a raccogliere
tai pregevoli monumenti.
Capo V.
Viaggi.
Notizie di alcuni viaggiatori eruditi.
I. L’età de’ Poli, de’ Colombi, de’ Vespucci,
de’ Cabotti, de’ Verazzani è trascorsa. Più non
troviamo tra gl’Italiani arditi navigatori che a
traverso di sconosciuti vastissimi mari vadano
in traccia di nuovi mondi. Almeno ci si facessero innanzi viaggiatori eruditi che aggirandosi