Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/155

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PRIMO l43 per le principali provincie d’Europa ne osservassero diligentemente lo stato della letteratura e delle scienze , le biblioteche, gli archivii, i musei , e ne recassero la notizia a’ loro compatriotti, a’ quali non fosse lecito il vederli. Tali furono certamente que’ che il Cardinal Federico Borromeo mandò in ogni parte cercando libri per la sua biblioteca Ambrosiana, come poc’anzi si è detto, e tal fu ancora il soprallodato Manfredo Settala. Ma essi non ci lasciarono la descrizione dei loro viaggi, e scarso frutto perciò ne raccolse la curiosità degli eruditi. Utilissime ancora sarebbono state le relazioni de’ viaggi di Cosimo Brunetti, di cui abbiamo tre lettere al principe Leopoldo de’ Medici dal i(35t) al 1661 (Lett. ined. iC Uom. ili. Fir. 1773, t. 1, p. 232). In esse egli accenna diversi viaggi che fatti avea, uno per la Francia, per l’Allemagna, per la Fiandra, per F Olanda e per f Inghilterra, un altro per la Danimarca, la Prussia, la Livonia, la Polonia, un altro finalmente in America. Qual fosse il lodevole fine di questi suoi viaggi, lo dice egli stesso nella prima di dette lettere: La maggior delle mie curiosità in questi viaggi è stata di conoscer tutte le persone celebri in ogni sorte di scienze, e massime in quel che concerne le matematiche. E nomina egli infatti molti matematici e filosofi illustri che avea conosciuti, come il Wallis, lo Slusio, il Roberval, il Pascal, l’Ugenio, il Vaselio, l’Evelio, il Bulialdo; e rammenta i discorsi con essi tenuti, e gli stromenti nelle loro case osservati. E quanto ei fosse esatto nell’osservare, si raccoglie da