Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/169

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SECONDO J 5^7 scuole dell’università di Padova, come pruova il Papadopoli (Hist Gymn. patav. t. 2, p. 120), singolarmente colf autorità di Antonio Riccoboni che lo ebbe scolaro. Qual corso di studi e di occupazioni avesse egli, mentre fu Gesuita , il narra egli stesso, dicendo che ancor novizio in età giovanile fu mandato a tenere scuola di belle lettere in Verona; che, prima ancora di essere sacerdote, lesse con gran concorso le matematiche in Padova; che in Brescia fu professore prima di rettorica, poi di logica e di filosofia 5 che spesso ne’ dì festivi si fece udire a predicare dal pergamo; e che di più altri 11011 lievi affari fu incaricato (Consil, suae profect. ex Ital.). Ma in mezzo ai lieti saggi ch’ei dava del suo talento, scorgevasi in lui uno spirito torbido, ambizioso, inquieto e insofferente di giogo. Quindi si adoperò in modo, che vacando la vescovil chiesa di Senia nella Dalmazia , egli ottenne di esserne eletto vescovo, e di uscire in tal modo dalla Compagnia. Perciocchè a me sembra di’ egli stesso indichi chiaramente che allor solo ne depose egli l’abito, e non prima, come altri hanno detto: Ad regimen tandem Ecclesiae sum jam ante viginti annos promotus, etfactns episcopus Segniensis, mcis Patribns Jesuitis id satis aegre ferentibus, queni nimimm non ociosum, non societati ip~ sorum inutilem et agnoscebant et experiebantur. Dopo due anni da quella sede fu trasferito all’arcivescovile di Spalatro, ove parve dapprima che ei volesse rinnovare gli esempii degli antichi vescovi, e ricondur quella Chiesa al fervor de’ tempi apostolici. Ma presto si vide che il