Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/168

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ni. Vicende e opere di Marcantonio de Domini». l56 LIBRO inveisca troppo contro de’ suoi avversarii, e* che troppo stia attaccato al metodo degli scolastici. Alla conversione degli Orientali diresse parimente le sue fatiche Pietro Strozzi nobile fiorentino, uom dotto non solo nelle scienze più gravi, ma ancora nelle belle arti, che essendosi adoperato nel ridurre al grembo della romana Chiesa il patriarca di Babilonia co’ suoi Caldei, scrisse e di volgo le dispute con lui tenute nella sua opera De Dogmatibus Chaldaeorum. Di questo scrittore parla non brevemente ne’ suoi elogi l’Eritreo (Pinacoth. pars 2, n. i5’. 111. Una famosa opera contro l’autorità del romano pontefice, stampata l’an 1617 in Londra, e ristampata poscia in Eidelberga e Francfort, eccitò il zelo di molti teologi cattolici a confutarla. Parlo de’ celebri libri De Republica ecclesiastica di Marcantonio de I)o~ xninis, già arcivescovo di Spalatro, uomo di grande ingegno, e meritevole d’imniortal fama, se ne avesse usato più saggiamente. Fra i molti scrittori che ragionan di lui, merita d’esser letto singolarmente il P. Daniello Farlati della Compagnia di Gesù, che più a lungo e colla scorta di autentici monumenti ne spone la Vita e le diverse vicende (Illyr. sacr. t. 3,p. 481, ec.). Egli era nato di antica e illustre famiglia in Arbe città ed isola presso le coste della Dalmazia nel dominio della Repubblica veneta. In età fanciullesca fu inviato a Loreto, perchè ivi fosse educato nel collegio illirico, ove diede sì buon saggio di se medesimo, che avendo chiesto di essere ammesso tra’ Gesuiti, vi fu ricevuto. Prima però fu ancor qualche tempo alle