Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/326

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3 1 4- LIBRO per il che sdegnato c per altre cause si licenziò, e poco dopo fece il simile l’Uliva. Tornato a Messina il Borelli, si vide accolto con somma allegrezza e onorato, come al suo merito si conveniva. Essendo in quell’isola seguita una memorabile eruzione del Mongibello nel 1669, egli ad istanza del principe e allor cardinale Leopoldo, e della real Società di Londra, a cui aveva avuto l’onore di essere ascritto, ne scrisse e ne pubblicò in latino la storia e la spiegazione. Scorse ancora gran parte dell’isola, osservandone attentamente le antichità e le cose più degne della considerazion d’un filosofo. Accadde frattanto la sollevazione di Messina nel 1674*? e il Borelli, accusato di avere nella sua scuola destato co’ suoi discorsi il fuoco della sedizione, ne fu esiliato. Ritirossi allora a Roma, ove dalla reina Cristina fu amorevolmente accolto e ammesso nella sua accademia, in cui recitò molte dissertazioni; e convien dire ch’ei fosse allora ridotto a uno stremo bisogno, poichè per ottenere le grazie della reina, che era persuasa della verità dell’astrologia giudicarla ,.una Dissertazione scrisse in difesa della medesima. Un suo servidore che lo spogliò d’ogni cosa , il condusse a miseria sempre maggiore , talchè gli convenne ritirarsi tra’ Chierici regolari delle Scuole Pie, per guadagnarsi il vitto colf istruire que1 giovani religiosi nella matematica e nella filosofia, ed ivi per ultimo, con segni di singolare pietà , finì di vivere l1 ultimo giorno del 1679, in età, come dicesi nell1 iscrizion sepolcrale, di 66 anni; il che io non so come si accordi colf epoca