Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/338

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3 26 LIBRO v sopiain tendere a’ fiumi del Bolognese, e poco yp. presso ei fu nondimeno pubblico professore d’idrometria in quella università cattedra in grazia di esso nuovamente fondata. Nel 1698 passò all1 università di Padova alla cattedra di astronomia e di matematica collo stipendio di mille fiorini; e perchè il Guglielmini non meno era eccellente nella medicina che nella matematica , e di questa valeasi a perfezionar quella, l’an 1702 fu trasferito alla cattedra medica, e due anni appresso gli fu accresciuto di 300 fiorini l’usato stipendio. Frattanto la fama del Guglielmini. sparsa per ogni parte, il fece istantemente richiedere da molti principi; e appena v’era lavoro d’acque in Italia, che si dovesse intraprendere, a cui egli non fosse chiamato. I gran duchi di Toscana, i duchi di Mantova, di Modena e di Parma, il pontefice Clemente XI, la Repubblica veneta e quella di Lucca di lui più volte si valsero, e molto singolarmente fu adoperato nella gran controversia delle acque delle tre Legazioni. Le accademie di Parigi, di Vienna, di Berlino, di Londra, lo annoverarono tra’ loro membri, e da tutti ebbe que’ contrassegni di stima che al raro suo merito eran dovuti; merito da lui conseguito non solo coll’eccellente ingegno di cui era dotato, ma anche colf indefesso suo studio , per cui non lasciava passar momento che utilmente non impiegasse. Egli giunse in età ancor fresca, cioè di soli 54 anni, al fin de’ suoi giorni in Padova a’ 12 di luglio del 1710, e fu pianto da tutti i dotti, che non solo lo stimavano pel molto suo sapere, ma lo amavano ancora pe’ suoi