Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/344

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3°) 2 I.IBRO le stelle medicee. E l’ottenne in fatti tra poco; ed egli era già sul punto di pubblicare le mentovate Efemeridi de’ satelliti di Giove, quando nel 1648 fu dalla morte rapito, e gli scritti, non si sa per cui opera, ne furono involati. Una sola opera io ne veggo citata da M. Drouet (Méthode pour l’Hist. de M. Lenglet, t. i i , />. 5oo), ma da me non veduta, nè da alcun altro indicata, cioè Disquisitio Astronomica de Etruscarum antiquitatum fragmentis Scornelli prope Vulterram repertis, stampata in Firenze nel 1638, nè io so che cosa egli sentisse su quelle supposte antichità. Giambattista Odietna, natio di Ragusa in Sicilia , e uomo nell* astronomiche scienze dottissimo, e autore di moltissime opere di tale e di altri argomenti (Mangi t li ibi. siciiln, t. i, p. 330), stese poscia e pubblicò nel 1656 in Palermo f Efemeridi de’ detti satelliti. Il Borelli ancora ne formò delle altre, e stampolle in Roma nel 1666. Ma amendue , e il primo singolarmente, presero molti errori; e la gloria di darle esatte era riserbata al gran Cassini. Il Borelli però come nella meccanica, così anche nell1 astronomia , era versatissimo; e, oltre la lettera sul movimento della Cometa del 1664 e l’Osservazione, dell’Ecclissi lunare degli 11 di gennaio del i(3^5 , che si hanno alle stampe, nelle lettere inedite pubblicate da monsig. Fabroni, tra le quali molte ne ha del Borelli, trovansi frequentemente citate le diverse osservazioni astronomiche da lui fatte; e fra esse è da notarsi singolarmente eh1 ei fu il primo a predire che ne’ giorni 21 e 22 d’aprile, del 1662 Venere dovea comparire