Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/364

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35 3 LIBRO il fenomeno alla violenta tensione in cui sono le parti di quelle pallottole di vetro pel costiparsi che fa il vetro medesimo, quando dalla fornace si lascia cadere nell’acqua fredda. Il Rossetti, a cui non piacevano se non le più strane opinioni, volle scrivere egli ancora su questo argomento, e nel 1671 stampò in Livorno le sue Composizioni o passioni de’ vetri; colla qual opera valendosi del suo sistema degli atomi e delle diverse loro appetenze , spiega capricciosamente questo fenomeno per via di certi cilindretti uniti sì strettamente tra loro, che, rottone uno, forza è che tutti gli altri ancora si rompano. Egli frattanto che dalla cattedra di logica era passato a quella di filosofia , ma che mal volentieri soffriva di esser costretto a leggere alla Galileista (ivi, t. 2, p. 235), accettò volentieri f occasione che gli si offerse di andare a Torino per certi affari di un suo fratello 5 ed ivi fattosi conoscere al duca, fu adoperato in dar disegni per fabbriche , per fortificazioni, per ripari de’ fiumi, e accettò nel 1674 l’offerta fattagli dell’impiego di matematico della nuova accademia da quel duca ivi fondata. Continuarono in tutto questo frattempo le contese tra lui e il Montanari, e finalmente il Montanari medesimo pregò la reggente duchessa di Savoia a destinare alcuni soggetti a ciò opportuni, che attentamente esaminassero le opere di amendue, e decidessero a chi si dovesse la vittoria. Quella sovrana volle dapprima che i due avversarii si riunissero in amicizia; furon poscia uditi amendue recitare i loro discorsi nell’accademia, e col far plauso