Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/389

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SECONDO 3^7 dimostrazioni non le avessero impedito ulteriori progressi. Il primo fu Tommaso Cornelio natio di Roveto, villaggio presso Cosenza, della cui vita abbiamo esatte notizie presso il marchese Spiriti (Mem, degli Se riti, cosenf. />. 161, ec.). Le scuole de’ Gesuiti in Cosenza furon le prime alle quali ei fu istruito; indi in Napoli, in Roma. in Firenze, in Bologna ebbe la sorte di conoscere f ab. Michelagnolo Ricci poi cardinale, il Torricelli, il Cavalieri, e colla loro scorta tanto avanzossi negli studi della filosofia e della matematica, che, tornato a Napoli, fu dal vicerè nominato alla prima cattedra di medicina e di matematica in quella università, e con molta sua gloria sostennela per oltre a trent’anni. Egli fu il primo a introdurre in quel regno le opere e le opinioni del Cartesio, che appena vi erano conosciute, e la novità di quelle sentenze fu origine di traversie al Cornelio, che venne anche accusato come uomo di dubbiosa fede; ma da tali accuse ei si difese , e purgossi felicemente. Diversi opuscoli da lui composti in materie filosofiche e mediche , i quali erano stati stampati più volte mentr ei vivea , furon poi uniti insieme poichè egli fu morto nel 1684 in età di circa 70 anni , e congiuntamente stampati in Napoli nel 1688, insieme con alcune non infelici sue poesie latine. Ne’ detti opuscoli ei si mostra sovente seguace della filosofia cartesiana, ma vi si scuopre ancora ingegnoso filosofo, e singolarmente le osservazioni da lui fatte sulla digestione meritaron di esser lodate dal celebre Francesco Redi. Alle testimonianze onorevoli