Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/450

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438 LIBRO scriveva nel 1700 la sua Biblioteca degli Scrittori siciliani, egli avea omai pronta alle stampe una Storia naturale compita di tutta la Sicilia (Bibl. sicula, t. 1, p. 212, ec.). Ma egli morì, prima di pubblicarla, in Palermo a’" 19 di gennaio dell’anno 1710 (ib), t. 2, App. p 4°)? nè essa ha mai veduta la luce. VII. A questi scrittori generali di botanica aggiugniamone un altro che una pianta, o anzi 1 una scorza particolare prese a illustrare uno tra’ primi. Ognun sa che la chinachina solo verso la metà del secolo di cui scriviamo, cominciò ad esser nota in Italia , donde poi si sparse per tutta l’Europa; che i Gesuiti, i quali portata aveanla dal Perù, ne furono principalmente i promotori e i propagatori; e che fra essi il Cardinal di Lugo fu quegli che le diè maggior corso. Alla corte del cardinale era stato per qualche tempo in Roma Sebastiano Badi, detto ancor Baldi, medico genovese (Haller; l. cit. p. 519), e avea ivi appreso a far uso di questa corteccia. Ritornato poi alla patria , ove fu medico di amendue gli spedali e consultore del magistrato della Sanità, e ove ancora vivea nel 1676, benchè assai malconcio dalla podagra, oltre alcune altre opere mediche che si annoverano dal co. Mazzucchelli (Scritt ital. t. 2, par. 1, p. 29), nel 1656 pubblicò un libro intitolato Corteo: Penivi ac redivivus; e veggendo poscia che il Chifflezio e il Plempio aveanne impugnato l’uso, con un nuovo libro intitolato Anastasis Corticis Peruviae, stampato nel 1 Gf>3, ne intraprese l’Apologia. Questo secondo libro è molto lodato dall’Haller, il quale /