Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/453

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SECONDO 441 celebre Francesco Redi, nome già abbastanza noto a’ dotti, perchè io debba parlarne a lungo. e molto più che ne abbiam la Vita descritta dal canonico Salvino Salvini, la qual leggesi e tra le Vite degli Arcadi (t 1) , e innanzi al primo tomo delle Opere di questo scrittore, stampate in tre tomi in Venezia nel 1712 (a). Egli ebbe a sua patria Arezzo, ove nacque di nobil famiglia a’ 18 di febbraio del i()2(>. Studiò nell’università di Pisa, e vi ebbe la laurea in filosofia e in medicina, e diede presto tai saggi d’ingegno, che si rendette carissimo a que’ due gran principi, di cui mai non ebber le scienze i più splendidi mecenati, il gran duca Ferdinando II e il principe Leopoldo; e dal primo, e poscia ancora da Cosimo III, fu dichiarato suo primo medico, impiego da lui conservato fino alla morte. Fu ascritto alla Accademia de’ Gelati, nelle cui Memorie stampate, mentre egli ancora vivea, se ne legge un magnifico elogio, e all’Arcadia di Roma, di cui fu uno de’ più illustri ornamenti. Fu membro di quella ancor della Crusca , e co’ bei codici toscani da lui raccolti giovò non poco a perfezionare l’edizione del Vocabolario, fatta nel 1 <»«) 1, in cui le opere del Redi stesso furon citate. Ne’ Fasti di quella del Cimento non se ne vede espressamente segnato il nome, ma vi sono indicii e pruove assai valide, come osserva il senator Nelli (Saggio di Stor. letter. p. 113), (a) La Vita del Redi c anche slata scritta da monsig. Fnbroni (Filar Jlalor. t. 3, p. G e un Elogio ne ha anche pubblicato il sig. co. Corani.