Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/496

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484 LIBRO Bartolommeo Haraazzini di lui nipote, e il bell’elogio degnissimo della pubblica luce che nell’anno 1777 ne ha recitato nel riaprimento di questa università di Modena il ch. sig. dottor Michele Araldi, ci agevoleranno il parlarne, e il dare idea de’ lumi che su questa scienza egli sparse (a). Carpi fu la patria del Ramaz’/.ini, che ivi nacque nel i633 da Bartolommeo e da Caterina Federzoni. Prima nelle scuole de’ Gesuiti nella sua patria , poscia in Parma attese agli studi delle lettere e delle scienze, e della medicina principalmente, cui poscia praticò per alcuni anni in Roma. Nel 1671 si stabilì in Modena, ove nel 1G82 avendo il duca Francesco II fondata l’università, ei ne fu eletto primo professore di medicina teorica, e recitò in quell’occasione l’orazione da noi altrove accennata. Nel tempo medesimo eccitossi tra lui e il dottor Giannandrea Moncglia la famosa contesa sulla morte della marchesa Martellini Bagnesi, che molte scritture produsse da una parte e dall’altra, e nella quale il Ramazzati ebbe agio di far palese il molto suo sapere nell’arte medica, come si può vedere dalla diffusa relazione di tal contesa dataci dal Cinelli (Bibl. volante, t. 4 , p- n4)- <piesta città fu ascritto all’accademia de’ Dissonanti; perciocché della poesia ancora dilettavasi il Ramazzini, e oltre un Centone tessuto co’ versi {a) Della vita e delle opere del Ramazzini si è parlato alquanto più stesamente nella Biblioteca modenese (t. 4, p. 240, ec.), e ne ha anche scritta elegantemente la Vita monsig. Fabbroni (Vitae Italor. t. 14» p. 62).