Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/540

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528 appendice moveasi con movimento diurno, come erronea riguardo alla Fede 5 c poscia il Cardinal Bel tarmino amorevolmente esortollo, e il commissario della romana Inquisizione severamente gli divietò il sostenere tali proposizioni, anzi pur di tenerne ragionamento , minacciandolo di prigionia, se osato avesse di contravvenire al divieto. E ordinossi insieme che l’opera del Copernico, e qualche altro libro in cui adottavasi quel sistema, fosse ripurgata e corretta, que’ passi togliendone ne’ quali in essa dicevasi che la sacra Scrittura non era a quel sistema contraria. Non può a questo luogo dissimularsi che il Galileo cominciò allora a non operare con buona fede. In due lettere da lui scritte in quell’occasione al segretario Vinta (l. cit. p. 48, 51) ei non fa menzione alcuna del divieto a lui intimato, ma ragiona solo de’ libri de’ quali erasi ordinata la correzione. Nè mai nelle sue opere ne fece cenno, se non allor quando fu accusato di averlo trasgreditoj e allora egli volle scusarsi dicendo che solo gli era stato fatto divieto di difendere e di sostenere il sistema copernicano, e non già di trattarne sempliceniente, com1 ci pretendeva di aver fatto soltanto nel celebre suo dialogo (l. cit t 2, p. 21) j)Par dunque certo eli’ ei fosse determinato a non ubbidire al comando che dal tribunale romano avea ricevuto, e che si lusingasse che tacendone egli, niun altro dovesse tenerne memoria. Occupossi egli dopo il suo ritorno da Roma nello scrivere il dialogo sul Sistema del mondo, diviso in quattro giornatej cd esso lu