Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/69

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PRIMO 5? intorno all1 università di Pavia; e l’Indice degli Atti ad essa spettanti, raccolto dall’avvocato Parodi e da noi mentovato più volte, non ci offre cosa che qui si possa riferire con piacere e con frutto dei leggitori. Anzi riguardo a’ professori che in essa insegnarono, pochi io ne trovo nel corso di questo secolo, de’ quali sia celebre il nome nella storia delle lettere e delle scienze. III. Benchè le università della Toscana, e quella di Pisa singolarmente, pel favore de’ gran duchi fossero in fiorente e lietissimo stato, esse ancora però non ci somministrarono a questo luogo copioso argomento di storia. Perciocchè la lor gloria, più che in altre cose, è riposta nella fama e nel valore de’ profesori che ad esse furon chiamati. Noi vedremo infatti che nelle scuole di Pisa e in quelle ancor di Firenze dieder pruove del loro ingegno que’ dottissimi uomini , il cui solo nome equivale a qualunque più luminoso elogio; i Galilei, i Viviani, i Torricelli, i Redi, i Malpighi, i Bellini, i Borelli, i Marchetti, i Noris, e tanti altri celebri professori, de’ quali a ragione si vanta il secolo di cui scriviamo. Nè sol dall’Italia, ma dalle straniere provincie ancora traevano spesso i gran duchi alcuni de’ professori altre virtù di Gustavo, nel viaggio in Italia fatto nel irB3 e 84, informato dell’ornamento aggiunto per opera del sig. procuratole Andrea Memmo al Prato dilla Valle di Padova , col disporvi le statue degli uomini più rinomati che illustrata aveano quella università , La voluto ehe a sue spese vi s’innalzasse ancora la statua a quel suo glorioso predecessore.