Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/73

Da Wikisource.

PRIMO 6l Storia del Borsetti (Hist Gymn. Ferr. t. 1 , p. 229, ec.), fecero sperare che non dovesse quello studio soffrire alcun danno dalla mutazion del dominio. Ma ciò non ostante, benchè non mancassero nel corso di questo secolo all’università di Ferrara dottissimi professori , benchè ancora qualche nuova cattedra le si aggiungesse, e benchè quella città continuasse a vedere le scienze e le lettere studiosamente coltivate entro le sue mura* ciò non ostante la differenza che sempre passa tra una città che gode della presenza del suo sovrano, il quale avendola continuamente sotto gli occhi, più facilmente si accende di zelo a procurarne il vantaggio, e una città che avendo lontano il suo principe non può sì agevolmente mostrargli i suoi bisogni, fu cagione che quella università, dopo la partenza degli Estensi, sembrasse decadere alquanto dal suo usato splendore. E molto più che le pubbliche necessità avendo costretti i magistrati ad impiegare in più urgenti bisogni parte di quel denaro che era all’università destinato, e essendosi perciò sminuiti gli stipendii de’ professori, non poteron più quelle cattedre offrirsi a’ professori stranieri di molto nome, al valor de’ quali non sembrava corrispondere il loro stipendio. Più copiosi effetti fecer provare i pontefici all* università loro di Roma , detta la Sapienza. Ad Alessandro VII si dovette il compimento della magnifica fabbrica ad essa destinata, che da più pontefici precedenti era già stata cominciata c proseguila j ed egli inoltre vi aggiunse e una scelta biblioteca, di cui diremo nel capo