Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/90

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78 LIBRO t XIU. Alcune accademie ebbe anche in questo ’ secol Ferrara, e la prima e la più illustre fra esse , anche perchè fino a’ nostri tempi si è sostenuta, è quella degl’intrepidi, fondata nel 1600 da Giambal.ista Aleotti d’Argenta, nel cui aprimento recitò l’orazione il co. Guidubaldo Bonarelli, e di cui fu principe verso questo tempo Jacopo Mazzoni. A render più fiorita quest’accademia concorse la munificenza de’ magistrati. perciocchè sulle pubbliche entrate furono ad essa assegnati cento annui scudi per le spese necessarie agli esercizii di lettere e d’armi, che nel teatro perciò destinato soleano celebrarsi. Ma celebri furono alcune altre che dal Quadrio si nominano, e delle quali io lascio di far parola. Io passo pure sotto silenzio le accademie di Ravenna, di Perugia, di Faenza , di Macerata , di Imola e di molte altre città dello Stato ecclesiastico, in cui appena alcuna ve n’ebbe che non avesse la sua accademia. E a qual fine dovrei io qui nominarle? Non per farle conoscere, perchè già ne abbiamo molti cataloghi nelle opere del Jarchio, del Fabricio , del Quadrio e di altri autori da me altrove citali. Non per dar qualche idea de’ loro esercizii, perchè altro non potrei Egli ha mostrato, fra le altre cose, clic il fondatore di quella degli Intrepidi fu Francesco Saraceni ferrarese , e che l’Aleotti ne fu sol l’architetto; che il Mazzoni non potè esserne il primo principe, essendo allora egli già morto, ma che quella dignità fu conferita prima U* ogni altro a don Cai lo Cibo Malaspiua marchese di Massa e Carrara e duca d* Aicllo.