Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 1, Classici italiani, 1824, XIV.djvu/92

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rietino rifiutine* 80 LI DUO r,°* quasi che il buon gusto in quella provincia si confinasse, mentre tutte le altre si lasciavano miseramente corrompere, per così dire, dall’universale contagio, Ebbevi, è vero, anche qualche scrittor toscano che ne fu infetto; ma per lo più furono ivi presi a oggetto il imitazione i buoni scrittori de’ secoli precedenti. L’accademie ivi istituite nel secolo xvi, e che in questo ancora continuarono a fiorire felicemente , giovaron non poco a preservar la Toscana dalla comune infezione; e a mantener le accademie in sì florido stato molto contribuì l’impegno e la munificenza de’ gran duchi. L’Accademia fiorentina, di cui abbiamo nella Storia del secolo precedente veduta l’origine , continuò a tenere in questo secolo le sue radunanze; e perchè sul finir di esso parve che se ne rattiepidisse alquanto il fervore, il gran duca Cosimo III ordinò con suo decreto, diretto all’avvocato Jacopo Rilli console della medesima , che si ripigliassero e si promuovessero i consueti esercizii. E frutto delle premure di questo sovrano nel ravvivare la detta accademia furon le due opere che poscia a illustrazione di essa si pubblicarono , la prima nel 1700 dal detto avvocato Rilli, intitolata Notizie ileU Accademia %fiorentina, per la quale somministrò in gran parte le notizie il celebre Magliabecchi (Salvini, Oraz.fun. del Magliab.); l’altra dal canonico Salvino Salvini nel 1717, intitolata Fasti consolari dell’Accademia fiorentina. Quella ancor della Crusca fu dagli stessi gran duchi sostenuta e protetta. A’ tempi di Cosimo II si fece nel 1612 la prima edizione