Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/137

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essere rammentate, io parlerò de’ primi e dei più celebri corrompitori del buon gusto in Italia, acciocchè si conosca a chi debba essa imputare le sue sciagure.


Notizie di Gabriello ChiabreraII. Prima però di essi dobbiam dire di un valoroso poeta, il quale tanto toccò del buon secolo, che potè raccoglierne in sè tutti i pregi, e tanto s’innoltrò nel cattivo, che per poco non ne contrasse alquanto i difetti. Parlo del celebre Gabriello Chiabrera, onor di Savona sua patria, ove nacque agli 8 di giugno del 1552 Ha scritta egli stesso la sua Vita, e di essa noi ci varremo nel ragionarne, finchè una più ampia non ne abbiamo, e noi speriamo di averla nella nuova edizione delle Opere di questo valoroso poeta già da qualche anno promessa da alcuni letterati savonesi, ma che non vedesi ancora venire a luce. Gabriello, rimasto presto privo del padre, fu in età di nove anni inviato a Roma, ove sotto la direzione di un suo zio paterno cominciò gli studi, e fu poscia inviato alle scuole del Collegio romano. L’amicizia da lui ivi contratta con Paolo Manuzio e poi col celebre Sperone Speroni, e le lezioni udite dal famoso Mureto, giovaron non poco a porlo sul buon sentiero. Fu per qualche tempo in corte del Cardinal Cornaro camerlingo; ma un incontro da lui avuto con un gentiluomo romano, il costrinse au’uscire da Roma e a tornare alla patria, ove in tranquillo riposo tutto si diè agli studi e a quello singolarmente della poesia italiana. E par veramente che il Chiabrera in età giovanile fosse d’indole vivace e risentita oltre il dovere, poichè confessa egli stesso che in patria incontrò,