Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/193

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TERZO 7 I 7 opporsi alla soverchia ammirazione che alcuni aveano pel Petrarca, il depresse di troppo, e non pago di rilevare i difetti che i critici spassionati osservano nelle Rime di quel famoso poeta, volle ancora, come si dice, vedere il pelo nell1 uovo, e trovare errori ove niun altro li trova. Levossi dunque in difesa del Petrarca Giuseppe Aromatari da Assisi, giovane allora di venticinque anni-, che ritrovavasi in Padova, e nel 1611 pubblicò le sue Risposte alle Considerazioni del Tassoni, nelle quali però non passa oltre a’ primi dieci sonetti, rispondendo alle accuse colle quali il Tassoni aveali criticati. Il Tassoni nell1 anno stesso replicò alf Aromatari co’ suoi Avvertimenti^ pubblicati sotto il nome di Crescenzio Pepe; e perchè due anni appresso replicò ad essi l’Aromatari co’ suoi dialoghi sotto il nome di Falcidio Melampodio, il Tassoni sotto quello di Girolamo Nomi senti gli controrispose colla sua Tenda rossa; libretto pieno di fiele contro il suo avversario, e che non dee prendersi a modello dello stile da tenersi nelle dispute tra’ letterari. E con esso finì la contesa, della quale, oltre ciò che narrane il Muratori, si può vedere il racconto presso il conte Mazzucchelli, ove dell’Aromatari e di queste e di altre opere da lui pubblicate ci dà esatta contezza {Se riti ilal. t 1, par. 2, p. 1115 , ec.) XXI. Il Tassoni frattanto, che già da alcuni xxl ’ anni, e forse dopo la morte del Cardinal Colonna ".’iX avvenuta nel 1608, non avea avuto altro pa-m•d*,,me, drone, e a cui le anguste sue fortune facean bramare il servigio di qualche principe, nel 1613