Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/194

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7 »8 LIBRO cominciò a introdursi nella servitù del duca di Savoia Carlo Emanuele. Il Muratori racconta a lungo le diverse vicende che in tal servigio ebbe il Tassoni presso quel duca e presso il principe cardinale di lui figliuolo, gli onorevoli assegnamenti che più volte gli furon fatti, ma de’ quali appena potè egli mai aver parte, il viaggio da lui fatto a Torino, e i raggiri co’ quali gli fu impedito di avanzarsi nella grazia del duca, il vario contegno con lui tenuto dal principe cardinale, da cui or venne amorevolmente raccolto , or costretto perfino ad uscir di Roma. I diversi maneggi di (quella corte con quella di Spagna, di cui il (duca Carlo Emanuele spesso ebbe guerra e spesso conchiuse la pace, furon probabilmente origine di tali vicende, perciocchè essendo il Tassoni rimirato come nimico della monarchia spagnuola, non poteva esser veduto collo stesso occhio in tempo di guerra e in tempo di pace. Nè senza fondamento credevasi ch’ei fosse di animo mal disposto contro la corte di Spagna , perciocchè a lui furono attribuite alcune Filippiche contro gli Spagnuoli, e un libello intitolato Le Esequie della Monai’ chia di Spagna. Il Muratori non parla delle Filippiche come di opera uscita #alle stampe; ma esse son veramente stampate, benchè sieno per avventura un de’ più rari libri che esistano, ed io ne ho pochi anni addietro acquistata copia per questa biblioteca Estense. Le Esequie non so che sieno stampate. Il Tassoni protestò di non essere autore nò deli1 uno, nè dell1 altro libro; e delle Filippiche, o almeno delle due prime, afferma