Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/212

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7^6 LIBRO in molla grazia del duca Guidubaldo II il conte Pietro di lui padre. Dopo la morte del detto duca, parendo al giovane Bonarelli di non essere ugualmente caro al successore Francesco Maria II, passò col padre alla corte del conte Cammillo Gonzaga in Novellara: e indi fu invitato a studiare in Francia, ove diede tai saggi cf ingegno , che in età di diciannove anni gli venne esibita dal collegio della Sorbona una cattedra di filosofia. Ma richiamato dal padre in Italia , fu qualche tempo presso il Cardinal Federigo Borromeo, indi al servigio di Alfonso II duca di Ferrara, e poi di Cesare duca di Modena, onorato da essi di ragguardevoli cariche e di cospicue legazioni. Il cardinale d1 Esle chiamollo a Roma all’impiego di suo primo maggiordomoj ma nel viaggio, sorpreso in Fano da mortal malattia in casa di Federigo da Munte vecchio suo zio, finì di vivere agli 8 di gennaio del 1608 in età di quarantacinque anni, lasciando una sola figlia avuta da Laura Coccapani sua moglie. Queste sono le principali circostanze della vita del conte Guidubaldo, che ci narran gli autori citati dal conte Mazzucchelli (l. cit t. 2, par. 3, p. 1549). Ma altre diverse ne ho io trovate in una Cronaca ms. di Modena dal 1600 al 1637, scritta da Giambattista Spaccini modenese che allora vivea , e che conservasi nell’archivio di questa città. Ivi ai 22 di agosto del 1600 si legge così: Questa sera V Imola (segretario di Stato del duca Cesare) a hore 22 fece commissione al sig. conte Guidubaldo Bonarelli Anconitano , Cameriero secreto diS.A.j clic in termine