Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/22

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546 LIBRO appiauso; e benché, come doveva avvenire, vi si notassero mancanze ed errori, fu nondimeno creduto degno di essere accresciuto e perfezionato , anzi che intraprendere una nuova fatica, e quindi venne la nuova edizione, ripetuta poscia più volte, che ne diede in Parigi il Boudrand. Io veggo ancora citarsi il Portolano del Mare Mediterraneo di Sebastiano Gorgoglione genovese , stampato in Napoli nel 1682, e certe Riflessioni geografiche sopra le terre incognite del P. Vitale Terrarossa parmigiano e monaco Casinese, e già maestro del principe e poi duca di Modena Rinaldo I (V. Armellin. Bibl. Casinens.), pubblicate in Padova nel 1686, delle quali non posso dare più minuta contezza. Ma niuno tanto adoperossi nel rischiarare la geografia , quanto il P. Vincenzo Coronelli Minor conventuale , di patria veneziano, che dopo essere stato nominato cosmografo della Repubblica veneta nel 1685, e indi pubblico professore di geografia, fu anche eletto nel 1702 general del suo Ordine, e finì di vivere in Venezia nel dicembre del 1718. Non vi è mai forse stato scrittore sì fecondo nè sì veloce. Ei componeva un gran tomo in foglio con quella facilità con cui altri scriverebbe una pagina. Ma egli ancora era uomo; perciò avveniva che scrivendo in gran fretta, e abbracciando mille cose ad un tempo , non conduceva a perfezion le sue opere , le quali perciò sono ora comunemente dimenticate. Avea egli intrapresa fra le altre cose una Biblioteca universale, la quale, come scrive egli medesimo nel 1700 al Magliabecchi (Epist. Cl. Venet. ad Magliab. t. 1, p. 337), dovea