Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/262

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II. Siann<*»er.in<> alcuni più ili usi ri «.ut turi. 78C) LIBRO eli egli fece nel 1660 a Parigi, chiamatovi dal re Luigi XIV, per disegnar le macchine e i teatrali spettacoli da celebrarsi in occasione delle sue nozze (Murat. Ann. d Ital. ari. 1660) (a). II. Per la stessa ragione fra molti valorosi scultori che questo secolo ebbe, due soli ne indicherò io, che forse in fama andarono innanzi a tutti, Alessandro Algardi e Gianlorenzo Bernini. Del primo abbiamo la Vita scritta dal Passeri (l. cit p. 196), e ne favellano innoltre gli scrittori quasi tutti di questo argomento. Ei fu di patria bolognese, ed ebbe nell1 arte del disegnare a maestro il celebre Lodovico Carracci. Dopo avere per qualche tempo servito il duca di Mantova, passò a Roma, ove visse alcuni anni occupandosi semplicemente in modellare statue, senza ottener perciò molto nome. Cresciuto nondimeno a poco a poco in fama f Algardi , egli si adoperò perchè gli venisse commesso il lavoro della statua di bronzo del pontefice Innocenzo X, che era stato prima affidato a Francesco Mochi, ma che da lui non era stato ancora eseguito. Egli l’ottenne) ma il piacere di questo onor conferitogli , venne (a) Del Yigarani si è parlato più stesamente tieMa Biblioteca modenese (t. 6, p. 56», ec.) Dallo stesso re lu alla sua corte chiamato Jacopo Torelli nohile sauese e cavaliere dell’Ordine di S Stefano; e nel formar macchine singolarmente all’occasione che vi si rappresentò I Andromeda del Cornelio, ottenne gran nome. Tornato poscia in Italia, morì in Fano, ove avea fabbricato il teatro, l’anno 1678 (!V. Dict. hixlor. Coen, 1776, t. 6, p. 572; Milizia, Meni. degli Archit. t. a , p. i83).