Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/310

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834 E che può egli rispondere? Io cito le sue precise parole senza punto alterare le mie. Alle sue parole io oppongo le mie totalmente diverse da ciò ch’egli afferma. L’unica risposta ch’egli può fare , si è il confessare che il soverchio amor della patria- lo ha acciecato, e gli ha fatto leggere nella mia Storia ciò che niun altro vi ha letto, e non gli ha permesso di leggervi ciò che gli altri tutti vi leggono. Che se nondimeno a forza di cav illazioni e di stiracchiature ei si sforzasse di farmi qualche risposta, o colle solite arti ei facesse inserire in qualche prezzolato foglio periodico riflessioni e critiche su questa mia lettera , io vi prevengo che non aspettiate da me alcuna replica. Io mi appello al giudizio imparziale de’ dotti e de’ saggi. Se essi mi condannano, io cedo e mi do vinto. Se essi mi son favorevoli, io mi rido di qualunque risposta mi venga fatta. •