Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/396

Da Wikisource.

0)9° l’abate Lampillas; ma che mollo più chiaramente lo fa vedere col credere che esso non dovesse dare alcuna risposta. Dice di più l’abate Lampillas, ch’egli crede che l’abate Tiraboschi non avesse gran voglia che gli fosse da lui risposto. Fonda egli questa credenza nella cautela con cui ha procurato 1’abate Tiraboschi che non arrivasse se non che tardi la sua lettera in mano dell’abate Lampillas. Erano passati ben quindici giorni da che essa girava per varie città d’Italia fra le mani degli amici del Tiraboschi: mentre in Genova non si sapeva ancora che fosse stata pubblicata. E se l’Ab). Lampillas con somma premura non se Y avesse procacciata , resterebbe a quest’ora privo ancora di quel piacere che ha provato nel leggerla. Non dovea certamente aspettarsi simile condotta da un uomo che pretende far credere d’essersi ad evidenza pienamente giustificato in detta lettera. Non dovea egli privar di questa consolazione que’ suoi appassionati che sospiravano il momento di veder vittoriosamente atterrato dal valore del sig. abate Tiraboschi il Saggio apologetico della letteratura di Spagna. Ma l’abate Tiraboschi meglio che nessun altro conosceva che non era la sua lettera opportuna per consolarli; giacchè tutt’altro eglino s’aspettavano, che il vederlo impegnato in farsi credere parziale verso la letteratura spagnuola (i). (i) Questo è il più grazioso sogno che mai siasi fatto. Appena fu pubblicata la mia lettera , io cercai occasioni per inviarne copia a Genova; e potrei nominare più persone in Modena, alle quali mi raccomandai a tal fine. Le occasioni tardarono ad offrirsi, e perciò più