Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/418

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9i2 accusatori. Per la qual cosa scrisse il ponf, fece agli 11 di marzo del i3o4, agl inquisitori di que popoli che annullassero alcuni processi iniqui, punissero la menzogna, et officium sic exercere studeant, ut ad Nos de talibua d imoi ulterius non ascendat (Degli Archiatri pontif. t. 1, p. 30 , ec.). Piena d’erudizione è un’altra nota a pag. 412 ov’Ella osserva primieramente che il cantico del B.Jacopone da Todi, che incomincia Piange la Chiesa, non pare che sia stato composto contro il pontefice Bonifacio VIII, perchè nol nomina; della quale osservazione molto le saranno tenuti i lettori della mia Storia; e poi si fa seriamente a mostrare la falsità di un racconto eh1 io non avea accennato che come una semplice popolar tradizione. Io potrei proporle qualche dubbio su ciò, e pregarla a vedere gli antichi scrittori citati dal Muratori, che . affermano che Bonifacio morì in carcere, ossia chiuso come prigione nelle sue camere. Ma poichè io non ho fatto su tal circostanza alcun fondamento, non voglio con inutile discussione toglierle parte del tempo ch’Ella a comun vantaggio impiega tanto lodevolmente. Io sono stato finora sì docile alle correzioni e agli avvisi di V. P. reverendissima, che mi lusingo di avere colla mia sommisione intenerito il pietoso suo cuore. Ma verso la fine di questo tomo io mi veggo due volte toccato in un punto , per cui le confesso che sono un po’ facile a risentirmi. Il Petrarca è il mio eroe, e direi quasi, se non temessi che V. P. reverendissima ne inorridisse, il mio idolo} come