Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/82

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Go6 LIBRO xxiv’. XXIV. Alcuni degli autori più volte in que>b Jì’i-w *>to capo già mentovati presero anche ad ar£ì:DjtìÌ5“ 6on,enl° *or °rcre *a Storia di Francia, come il Gualdo, il Leti ed altri. Ad essi si può aggiugnere il co. Alessandro Roncoveri piacentino, che ci ha data una Storia del regno di Luigi XIII, e Beniamino Priuli, che in latino descrisse le turbolenze di quel regno dopo la morte del detto monarca, del quale storico si posson vedere esatte notizie presso il ch. Foscarini (Letterat. venez. p. 401) e presso il P. Niceron (Mém. t 39$, p- 298). Sopra tutto però le guerre civili che nel secolo precedente aveano sconvolto quel regno, diedero argomento di storia a molti scrittori italiani. Ci basti accennare quelle del P. Stefano Cosmi somasco e generale della sua religione, di Omero Tortora pesarese, e di Alessandro Campi glia , le quali non mancano de’ loro pregi, ma che cedon molto a quella di Arrigo Caterino Davila, uno de’ più illustri storici che questo secolo abbia prodotti. Il diligentissimo Apostolo Zeno innanzi alla magnifica edizione di questa Storia, fatta in Venezia nel 1733, ha premessa la Vita di questo rinomato scrittore, ripurgandola dalle favole di cui molti, e il Papadopoli singolarmente (Hist Gymn. patav. t 2, p. 126), Aversa, e già uuncio ilei papa all’imperador Fcrdinando 11, intitolata: Commentarla de Germania Sacra restaurata sub Sumniis Punti/ìctbus Gregorio XV et Urbano VUt regnante Ferdinando //, stampala in Colonia nel i63i) iu b.°, in cui w espone lutto ciò che di più memorabile era iu ijuellc proviucie avvenuto dal 1630 sino al 1G29.