Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VIII, parte 2, Classici italiani, 1824, XV.djvu/99

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r ■ * terzo Ga3 amico in difesa del co. Carlo Malvasia autore della Felsina Pittrice. Fra le altre accuse clic

1l*co. Malvasia si opposero, una fu quella di

avere con intollerabil disprezzo dato al divino Rafaello l’ingiurioso soprannome di Boccalaio Urbinate. Il Zanotti difeselo coll1 osservare che il Malvasia, pentito del suo grave trascorso, a quante copie potè aver nelle mani fece toglier quel foglio, e un altro ne sostituì,.sicchè pochi esemplari rimasero guasti da quella pittoresca bestemmia. Venne poi fatto al Zanotti di aver tra le mani la copia della sua opera, che il Malvasia avea presso di sè riserbata, e tutta avea postillata di sua mano, e in essa nel tomo primo, pag. 471 ove è quel passo, trovò inserita questa cartuccia: Io non so mai, come mi sia uscito dalla penna arditezza ed insolenza tale di chiamar Boccalaio Rafaello, da me tanto riverito e stimato. Io giurerei, che nell’originale non è così, o sarà cassato o corretto. Come poss’io averlo detto Boccalaio, se so di certo essere una falsità, ch’ei disegnasse mai vasi in Urbino, e s’io so di certo , che Gio. suo padre fu ben pittore mediocre, ma non mai boccalaio? Questo passo vien riferito dal suddetto Zannotti in una sua lettera a monsignor Bottal i (Lettere pittor. t. 3, p. 370), ove poscia aggiugne: Io tengo presso di me il primo manoscritto della Felsina , e questo Boccalaio Urbinate, non d è. Come andasse la faccenda, io non so dire, nè so credere intorno a questo, se non se, eli egli vi diede, quanto prima potè, debito e pronto rimedio, ed ha lasciato segno di esserne stato molto fra sè dolente. La Tirajioscui, Voi XV. G