Pagina:Toaldo - Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici, Vol 1 - 1802.djvu/191

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144 osservazioni,

minciò ad incarirsi il tutto; tanto che l’anno seguente nel Padovano gli Uomini, come le bestie, pascevano l’Erbe.

17. Nel 1216. l’Inverno fu pure atrocissimo; seccò gli Alberi, e le Viti; il ghiaccio del Pò fu grosso 15. braccia. Scrive il nostro Monterosso, che per un incendio bruggiatesi a caso in una Cantina le Botti, il Vino agghiacciato restò solido, e fermo; ed il pane tanto era duro che non potea affrontarsi se prima col fuoco non era sciolta la parte umida di quello, indurita dal freddo; simile fu il Verno 1318.

18. Descrive il Bembo l’Inverno del 1492. (ne tralascio tanti altri di mezzo). Riuscì, dice, l’Inverno sì freddo, e lungo per le Nevi, che tutte le paludi intorno Venezia si agghiacciarono, intanto che gli uomini del Contado, non solo a piedi, ma eziandio a Cavallo andavano colle vettovaglie alla Città senza alcun pericolo; e particolarmente il Magistrato di Mestre andò sopra un Carro sino a S. Secondo; ed alcuni Stradiotti a Cavallo per giuoco colle lance armate corsero l’uno contro l’altro nel Canal Grande; di vino, di fichi, d’ulive, in tutta quella contrada, ch’è tra l’Alpi, ed i fiumi Adice, e

Pò,