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fosse, lo scoppio significa accensione con esplosione ignea di sotto, o di sopra terra. Quesa notizia la tengo dal dotto Sig. Co: Giulio Bajamonte di Spalatro, il quale in-


    il relatore, era assai profondo poichè le Minere di Saal non ne soffersero verun danno. (Memor. di Svezia 1775 Trim. II.) Di questi suoni cupi mi pare che gli Antichi facessero osservazione, come di voci sacre, e divine. Potrebbero essere rimbombi sotterranei per impeto d’aria, come fa il vento ne’ Camini; oppure cagionati anche da leggero urto, come di pietra cadente, il cui suono si propaghi, e si raddoppj nelle Caverne. Di questi rumori, o echi moltiplicati con veemenza, si può far l’esperienza tanto sopra terra, che sotto, sopra nelle catene delle Montagne, e delle Valli; sotto nelle Grotte: lo scoppio Ordinario d’un Archibugio, o d’una pistola, diventa da lontano come uno, o molti colpi di Cannone, e si replica, si smorza, risorge, si estende come strisciando a molte miglia nei meandri delle Valli, e delle Grotte. Ho fatto più volte questa osservazione tra i Monti, e l’ho fatta nelle Grotte di Costozza, ed in una vecchia miniera di Pianezza (ambe nel Territorio Vicentino) mio paese natale, ove andava da Giovane per divertirmi, e sentire sparando questi grandi romori, che in fatti parevano Tuoni raddoppiati: intanuere cava, tonitrumque dedere cavernae. Che sianvi Grotte immense sotterranee, spezialmente ne’ luoghi montuosi, come l’Istria, e la Dalmazia, dove i fiumi per lo più scorrono sotterra, e perciò il paese, manca d’acque, è cosa certa. Altrove ho detto qual romore faccia un sassolino gettato in una voragine. Volentieri dunque io spie-

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