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desse tanto la notte, che il giorno in XII ore ciascuno; nè anche saprei dire, perchè siasi scelto il numero dodici piuttosto che il dieci, o altro, se non fosse perchè il XII è più suddivisibile: ma certo che antichissima si trova la divisione dello spazio tanto diurno, che notturno, in ore dodici.

Comunque queste ore dodici, per la disuguaglianza dei giorni, e delle notti dovessero essere disuguali anch’esse per tutto l’anno, eccetto che per li soli abitatori sotto l’Equatore, nonostante avevano un vantaggio per la vita civile; ed era di poter fissare certe azioni alla stessa ora per tutto l’anno; per esempio, i Romani cenavano tutto l’anno all’ora Nona. Ma era un grandissimo incomodo il contare queste ore sempre disuguali, o per via di Clepsidre, cioè, d’Orologi a sabbia, o acqua, o per via di macchine che non conoscevano, che per altro studiando si potrebbero eseguire1, e si


  1. Gioan Battista Rodella, meccanico della specola di Padova siccome ha fabbricato un Orologio per il N. H. E. Lunardo Cavalli, amatore, e protettore delle arti, e degli artisti, il qual, Orologio nella Villa di Berseo di questo Cavaliere, suona per tutto l’anno, oltre il Mezzo-