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102 Appendice


31. È ben vero, che abbiamo veduto dell’esperienze, de’ fulmini passare quasi per mezzo i magazzini senza accenderli (vedi quì sopra art. de’ magazzini); ed ora posso aggiungere un altro fatto, poichè tra i varj scherzi osservati nel mentovato fulmine del Palazzo Minucci, vi fu anche questi: in una camera del Gastaldo era un archibugio carico, il fuoco del fulmine scherzò intorno questo archibugio tra la caffa e la canna, fino sull’acciarino stesso; e pure la polvere dentro il focone non si accese. Infatti pare, che la fiamma sola, nè anche sommamente vicina, non accenda la polvere, e sembra volervi un fuoco di corpo solido, o una fiamma diretta e penetrante. Ma finalmente una fiamma vicina sarà sempre un vicino pericoloso per la polvere; e come in architettura si deve schivare la debolezza anche apparente, o lontana delle parti di una fabbrica; così per una fabbrica tanto gelosa, come è una polveriera si deve allontanare ogni sospetto, ogni timore, anche rimoto di pericolo.

32. Ma tutto ciò finalmente altro non proverebbe, se non il pericolo di piantare una spranga sopra l’edifizio istesso del magazzino; e ciò concorda affatto col mio sistema, ristretto a far comunicare colla terra i metalli della fabbrica.

33. Per le Polveriere in particolare, nel caso che se ne avesse a fabbricare di nuove, si devono schivare i metalli salienti ed isolati, come sono le girandole: il tetto, se sia di pietra, deve esser fatto con volto a botte, coperto di pietre vive ben unite senza ferri. Si può pensar anche a un coperto leggero di buone tavole impeciate, adoprando cavichj di legno invece di chiodi.

34. Gl’Inglesi anno trovato in oggi l’arte di preparare dei cartoni lisci e verniciati, dei quali si vagliono per li tetti, in vece di tegole o di ardosie. Anno anche trovato l’arte di render il legno incombustibile. Non sò quanta durata possano avere questi cartoni; si potrebbe anche pensare a delle grosse lastre di vetro da unirsi sul tetto con buon mastice; ma penso che una buona pietra senza vene, segata in lastre sottili, possa bastare: possiamo valerci anche di tegole piatte. Non ho nè pure sommo ribrezzo delle lastre di piombo; prima, perchè un tetto esteso unito e liscio, senza sporti, nè spigoli, se anche sia di metallo, non provoca il fuoco, o se lo riceve, lo spande in largo come in un lago, senza far esplosione sensibile; poi, perchè attaccando a questo tetto una verga di ferro, ogni insulto di fulmine si porta in terra.


35. Ma