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10 Nuove Considerazioni

sta verità colle loro proprie esperienze. Perchè non può credersi, che questa soprabbondanza di fuoco elettrico provenga dal grado di rarefazione, di cui gode l’atmosfera a misura ch’esso s’inalza, e che vi forma una spezie di vacuo favorevole al moto e all’accumulazione del fluido elettrico, come noi lo vediamo per i suoi effetti nel vacuo che formiamo artificialmente? Se la mia conghiettura è fondata, l’intensità di questa elettricità positiva deve crescere a misura che si guadagna elevazione nell’atmosfera, e può divenir assai considerabile nella regione ordinaria delle nuvole, ch’è ancora molto elevata di sopra a quella, alla qual giungono i nostri strumenti. Non è dunque maraviglia, che queste nuvole, ciascuna porzion delle quali può esser considerata come un conduttor imperfetto, mobile, variabile nella sua forma, e più o meno isolato, partecipino di quella elettricità al pari del filo isolato che noi eleviamo nell’aria. Ma essa si modifica con una varietà quasi infinita tra le differenti porzioni separate, che forman le nuvole, secondo le proporzioni dell’elettricità de’ differenti letti d’aria ne’ quali esse si trovano immerse, e secondo che queste porzioni son più o meno al lontanate, più o meno separate. Per formarsene qualche idea, bisogna richiamarsi il giuoco e le proprietà delle atmosfere elettriche, quali sono descritte in molti trattati d’elettricità, e tra gli altri nelle opere del P. Beccaria, che disegna la maniera di operar reciproca di queste atmosfere col nome molto espressivo di elettricità comprimente Elettricità premente. Fra le nuvole che ondeggiano nell’aria le une hanno di già contratto l’elettricità positiva dai letti d’aria, ne’ quali esse sono passate, e la manifestano allorchè s’accostano alla terra o a’ nostri edifizj. Altre non sono affette che dall’elettricità comprimente de’ letti d’aria superiori, e danno verso la terra dei segni d’elettricità positiva, senza aver ricevuto aumentazion reale nella quantità d’elettricità naturale, ch’esse possedono. Altre finalmente essendosi trovate in letti più bassi e respettivamente meno elettrizzati, non lo sono elleno stesse che pochissimo, o nulla affatto. Una nuvola che non è elettrizzata, venendo in una certa distanza ad una nuvola elettrica, l’atmosfera di questa esercita una compressione sopra l’elettricità naturale della prima, e vi produce un difetto nella parte che è volta verso di lei, ed un eccesso nella parte opposta. Se queſt’ultima trova a sua portata una nuvola, o un altro corpo non elettrizzato, al quale essa possa traſmettere il suo eccesso, e se la nuvola in totalità s’allon-


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