Pagina:Toaldo - Dei conduttori per preservare gli edifizj da' fulmini - 1778.pdf/150

Da Wikisource.
26 Nuove Considerazioni

ne, che, come si dice volgarmente, squarciano il taffetà. Si vedea un tratto di fuoco più debole, ma più durevole, passar alla punta; e l’elettrometro, che nel punto dell’esplosione totale s’abbatteva d’improvviso, non perdeva più allora la sua divergenza che gradualmente. I medesimi effetti diminuivano in forza ed aumentavano in durata a misura che si allontanava la punta fino ad una distanza di tre pollici e più. A 6 pollici non si faceva più verun romorio, si vedeva una picciolissima luce sull’estremità della punta, e l’elettrometro si abbassava lentamente.

Ho variato di poi queste esperienze con un altro apparecchio, e i risultati che ne ho ottenuti mi hanno sorpreso. Meritano d’essere descritti un po’ minutamente.

Ho elevato sopra due colonne di vetro due tronchi di rame orizzontali che traversavano dei cannoni di rame facendo forza, e le di cui estremità, che si presentavan diametralmente l’una contro l’ altra, si allontanavano o s’accostavano a piacere. Io poteva guarnire queste estremità d’una palla d’un pollice di diametro, o d’una punta di rame. Ho fatto comunicar uno di questi tronchi con la superficie esteriore del boccale, del quale ho parlato più sopra. Applicando all’altro tronco una delle estremità dell’eccitatore isolato, io poteva toccar dalla sua altra estremità la guarnitura della superficie interiore del boccale, e far per conseguenza che la totalità del suo carico venisse a presentarsi in un punto alla separazione de’ due tronchi. Ho fatto successivamente comunicar il conduttore, al qual era annesso il boccale, al principal conduttore della mia macchina, e a’ suoi cuscini isolati, e per conseguenza ho caricato la superficie interiore del boccale ora positivamente, ora negativamente, ma sempre allo stesso grado. Io mi assicurava dell’ugualità del carico con un elettrometro del Sig. Heinley che comunicava col boccale.

I. Allorchè le due palle si presentavano l’una all’altra, sia che il boccale fosse elettrizzato positivamente, sia che lo fosse negativamente, l’esplosione le traversava otto linee in circa di distanza; un po’ di là non si faceva nè esplosione nè diminuzione sensibile nel carico.

II. Avendo lasciato la palla dal lato che corrispondeva alla superficie interiore del boccale, e messo una punta rimpetto all’altro tronco, ho elettrizzato positivamente, e in modo che l’esplosione fu obbligata di sortir per la palla e di entrar per la punta. L’esplosione totale e riunita ha avuto luogo fino alla distanza


di