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Sopra i conduttori 31

dissiparsene molta dalle punte d’un conduttore, di cui si vede la fiamma durare per più minuti.

Se conformemente alle sperienze che ho riferite, vi possono esser de’ casi, in cui l’esplofione d’una nuvola tempestosa pervenga da più lungi ad un conduttore appuntato che ad un altro che fosse ottuso; ho detto che questi casi non dovevano essere molto comuni, che queste differenze non saranno confiderabilissime, e che allora l’uno e l’altro conduttore saranno ugualmente in istato di dissipar questa esplosione senza pericolo. Passato il termine di queste differenze, il conduttor appuntato ripiglia la sua proprietà di diminuir la forza dell’esplosione rendendola successiva.

Quanto a quel che concerne l’elevazion del conduttore dissopra alla fabbrica, credo che si possa conchiudere da ciò che è stato detto, che allorchè esso si terminerà in punta, si farà bene di elevarlo quanto farà possibile. Quanto più lo farà, tanto più potrà spiegare il suo poter preservativo, senza che corra alcun pericolo di più in ragion di questa elevazione. Allorchè al contrario si farà la sua estremità ottusa, non lo si eleverà che quanto è necessario perchè si presenti al fulmine in preferenza ad ogni altra parte della fabbrica. L’oggetto allora non è d’andar incontro all’esplosione, ma di presentarle solo una uscita che possa trasmetterlo alla terra direttamente e senza pericolo.

Senza fondamento potrebbesi temere, che i conduttori appuntati al par che quelli che non lo sono non attraessero il fulmine sulle fabbriche vicine; un conduttor qualunque sia, o non attrae il fulmine, o non attrae che quello, al quale offre una uscita per dissiparsi. Un conduttore ottuso preserva la fabbrica alla quale è adattato, senza aumentar il pericolo di quelle che la circondano; un conduttor appuntato lo diminuisce.

Il Sig. Ab. Toaldo nel supplemento fa menzione delle sperienze fatte al Panteone di Londra sopra l’effetto de’ conduttori terminati in punta, paragonati a quelli che si terminano in palla, e dice che l’opinione delle persone indifferenti avea sembrato piegar in favor di questi ultimi. Nel momento che queste considerazioni erano finite, e sul punto d’essere stampate, m’è caduta nelle mani nel quaderno d’Ottobre 1778 d’un Giornale che si stampa in Lipsia in lingua tedesca, sotto il titolo di Museum Allemand, una lettera del Sig. Liechtemberger, Professore a Gottinga, che riferisce queste sperienze e quelle che sono state fatte in conseguenza dal Sig. Nairne.


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