Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Del Conduttorice di S. Marco. | 75 |
21. Che da un tale apparecchio si debba attendere effetto buono, si può lusingare dagli effetti cattivi, che nascono nei Campanili disarmati, con metalli interrotti. I fulmini tanto frequenti sono attratti dalle croci, e bandiere di ferro, poste in cima delle guglie1 e sugli angoli. Spesso sono spezzate, e lanciate in pezzi le pietre che sostentano queste croci; se la cuba sia di legno coperta di metallo, sovente s’incendia; s’è veduto ardere quella del Campanile di S. Giustina in Padova2 più d’una volta, e già due Anni quella non lontana delle Monache della Misericordia. Spesso anche restano uccisi gli uomini che suonano le campane, perchè il fulmine viene trasmesso giù per le corde di canape; quanto meglio lo farà una catena di ferro, e ciò senza danno, purchè vada ad immergersi in terra! Sembra certo una grande inerzia e cecità quella degli uomini, che potendo con un filo di ferro, teso dai metalli più alti fino a terra, garantire e fabbriche e persone, trascurano di porre in opera un mezzo sì facile ed ovvio.
22. Or pensi ognuno al modo suo: la forma intanto descritta del nostro Conduttore, io la credo la più conforme all’intenzione
K 2 | della |
- ↑ Nel fulmine del palazzo Minuzzi, che portava 24. guglie, le punte di ferro si trovarono fuse, per prova ch’esse aveano provocato il fulmine.
- ↑ Osservabile è un fatto, attestato da’ Monaci a questo proposito. Quando non è colpito il campanile, altrettanto spesso la saetta s’avventa ad una croce di ferro inferiormente posta rimpetto al Campanile medesimo (con un cortile frammezzo) sopra la fronte d’un Dormitorio, ch’è il Chiericato.
per mezzo delle punte, che mancano al nostro Conduttore. Rispondo prima, che il fondo di Venezia paludoso, e ampiamente comunicante colla laguna e col mare, non sembra atto a produrre fulmini terreni. Dipoi dico, che al nostro Conduttore non mancano punte: la sua punta è l’asta di ferro, che porta l’angelo, e che termina vicina al rame che lo copre, e che sporge molte punte, nelle ale, nella corona, nelle mani.