Pagina:Toaldo - Del conduttore elettrico posto nel campanile di S. Marco in Venezia, 1776.djvu/21

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che sostentano queste croci; se la cuba sia di legno coperta di metallo, sovente s’incendia; s’è veduto ardere quella del Campanile di S. Giustina in Padova più d’una volta, e già due Anni quella non lontana delle Monache della Misericordia. Spesso anche restano uccisi gli uomini che suonano le campane; perchè il fulmine viene trasmesso giù per le corde di canape; quanto meglio lo farà una catena di ferro, e ciò senza danno, purchè vada ad immergersi in terra? Sembra certo una grande inerzia e cecità quella degli uomini, che potendo con un filo di ferro, teso dai metalli più alti fino a terra, garantire e fabbriche e persone, trascurano di porre in opera un mezzo sì facile ed ovvio.

Or pensi ognuno al modo suo: la forma intanto decritta del nostro Conduttore, io la credo la più conforme all’intenzione della macchina, ch’è di sventare i fulmini, la più confacente alla teoria, direi quasi la meglio intesa, ma certo la più cauta, e più sicura. Sicchè colle riserve indicate altrove, v’è tutta la lusinga che, colla benedizione di Dio Signore e del Santo nostro Protettore S. Marco, così bella e gelosa fabbrica, resti quanto dipende da mezzo umano, da gravissimi danni del fulmine in avvenire difesa, e preservata.

Aggiungo coll’occasione qualche riflesso per edifizj di altra specie.


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