Pagina:Toaldo - Del conduttore elettrico posto nel campanile di S. Marco in Venezia, 1776.djvu/26

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da fulmini, che non avrebbero chiamata a quella parte. Ma nella forma in cui attualmente si costruiscono, in figura di torricelle quadre, con ferrate alle porte e alle finestre, con spranghe di ferro, con tetto piramidale coperto di piombo, con bandiera di ferro sulla cima, tutto inferrato, chi non vede il pericolo manifesto delle saette?

Consideriamo il fulmine di S. Secondo: la traccia che tenne fu questa. Il fuoco prima si scagliò nella bandiera e nell’asta della cima; quest’asta è inserita in un macigno quadrato, e questo fu squarciato, sforzandosi il fuoco d’aprirsi la strada per andare al coperto di piombo, che trascorse senza danno nè segno veruno. Ma alla cornice, dove termina il piombo, il fuoco rintuzzato dal muro fece in questo delle fratture, per avventarsi da una parte alla ferrata della finestra, il cui balcone coperto di lastra di ferro aprì e squarciò; dalla parte opposta ruppe delle pietre sopra la porta, scagliò via l'arma di S. Marco appiccata con arpice, ruppe la porta vestita di ferro, e sbaragliando tutto tanto dentro quanto fuori, andò a seppellirsi in terra. Chi non vede che questo fulmine seguì la traccia de’ metalli, per li quali liberamente passando non fece segno, e solamente infuriò là dove trovò interruzione, e corpi resistenti? Credo, e scommetterei, che anche senza Conduttore esterno, nè punte, solamente se un filo di ferro di proporzionata grossezza fosse stato teso dall’asta della bandiera ai piombi, ed un altro dai piombi fino in terra


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