Pagina:Toaldo - Del conduttore elettrico posto nel campanile di S. Marco in Venezia, 1776.djvu/36

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Se alcuno non volesse punte, potrà almeno legare con minori fili di ferro le catene, e le spranghe sparse nel tetto, e in altre parti della fabbrica, come abbiamo fatto per il campanile di San Marco, facendo comunicar il tutto con un filo maestro, che vada in terra, o in acqua: per di dentro, o per di fuori, non importa.

Tutta la spesa in fine riesce mediocrissima a proporzione dell’estesa delle fabbriche; adoprando però ferro; poichè il rame e l’ottone costa molto di più.

Non sò, se nel gran lume della teoria elettrica de’ Conduttori meriti più risposta una difficoltà contro il loro uso in generale. Mi fu chiesto, perchè, se i fulmini vanno dietro ai metalli, non danno nelle miniere, nelle officine de’ fabri, ne’ magazzini ove sono cataste di metallo?

Rispondo in poche parole, che nelle miniere di fatto i fulmini sono molto frequenti. Per gli altri siti, ove fono accumulati ammassi di metallo, non dirò tanto, che il fuoco si spanda tra essi, come farebbe un torrente in un vasto lago (che pure può servire a smorzare la furia del fulmine, e impedirne l’esplosione; e questo pure può aver luogo nei tetti vasti, coperti di piombo, come sarebbe il Palazzo Ducale, la Libreria di S. Marco, il Tempio di S. Antonio di Padova, e simili), dirò piuttosto, che questi ammassi di metallo essendo sul suolo tramandano tosto il fuoco, che al caso ricevono, nella terra. In oltre, essendo per lo più tali luoghi


bassi,